Luigi Ferrajoli è da tempo considerato uno dei maggiori filosofi del diritto italiani. Allievo di Norberto Bobbio, da decenni si dedica a costruire una teoria generale del diritto e della democrazia, che secondo molti può essere ricompresa sotto una grande concezione, a più facce, del garantismo.
Già nel 1989, dopo un lavoro che lo ha impegnato per molti anni, ha pubblicato Diritto e ragione. Teoria del garantismo penale, un libro che ha avuto una grande diffusione sia nel nostro paese che all’estero, specialmente in Spagna e nei paesi di nuova democrazia dell’America Latina (ormai non si contano più le lauree onoris causa che gli sono state concesse dalle più importanti Università di quel continente). I commentatori di quel libro parlarono di un “neoilluminismo penale” proprio perché Ferrajoli si richiamava alla riflessione illuministica sul fondamento, gli scopi e i limiti della giustizia “punitrice” (Beccaria, Filangeri).
La riflessione e la ricerca di Ferrajoli non si sono fermate. Nel 2007, infatti, ha pubblicato il monumentale Principia iuris. Teoria del diritto e della democrazia, nel quale accanto all’analisi del costituzionalismo della seconda metà del Novecento e alla riaffermazione del garantismo penale, sviluppa l’analisi delle diseguaglianze, della precarizzazione delle condizioni di vita, del ritorno della guerra come mezzo della politica, per trarne poi indicazioni preziose per una nuova concezione della democrazia.
Ora Ferrajoili ha pubblicato Dei diritti e delle garanzie, un’intervista/conversazione con Mauro Barberis, docente di filosofia del diritto all’Università di Trieste. La giustizia e i suoi problemi, i diritti (politici, civili, sociali e di libertà) e le garanzie, la politica e la democrazia, sono i tre grandi temi affrontati nel libro. Sia pure nella forma agile dell’intervista, anche in questa sede vengono riproposti i fondamenti e la nozione stessa del diritto, una tipologia delle varie categorie di norme e i principi del garantismo, da quello penale a quello dei diritti sociali.
Secondo Ferrajoli, una concezione puramente formale o procedurale della democrazia in termini di regola di maggioranza non è sufficiente al fine di suffragare la legittimità di norme vincolanti per tutti. La volontà delle maggioranze deve essere sempre in armonia con la costituzione. La democrazia per essere tale deve essere costituzionale. Di qui la valenza anche pragmatica della teoria garantista del diritto e della democrazia: teoria che sollecita la critica del diritto illegittimo – delle sue deviazioni e delle sue lacune – per contrasto con le carte costituzionali, e promuove l’identificazione e la progettazione di tecniche legislative e di istituzioni di garanzia idonee ad assicurare il massimo grado di effettività ai diritti fondamentali costituzionalmente stabiliti. Qui, evidentemente, sono enormi e delicati i compiti della politica e di istituzioni come la magistratura.
Con questa ispirazione Ferrajoli affronta nell’intervista i temi più vari; e a proposito della magistratura (prima di diventare docente, è stato un attivo militante di Magistratura Democratica) non si sottrae al compito di sviluppare critiche severe, ad esempio all’improprio protagonismo di alcuni pubblici ministeri.