Nei nostri articoli, abbiamo parlato molto spesso di eredità e successioni: un argomento di grande interesse anche per chi si rivolge al nostro Studio legale. A proposito di questo, nei paragrafi che seguono, affrontiamo un tema spesso spinoso, quando si tratta di successioni: la divisione ereditaria testamentaria. Vediamo quindi di cos’è, come opporsi alla divisione, entro quando e come vengono divisi i beni.
Divisione ereditaria testamentaria: di cosa si tratta?
La divisione testamentaria è un tipo di divisione ereditaria. Si tratta, cioè, della situazione in cui gli eredi del defunto (il de cuius) diventano proprietari esclusivi dei beni mobili e immobili ottenuti in eredità, dopo che questa è stata divisa. Nel caso della divisione testamentaria, è la persona che fa testamento – detta testatore – a decidere in che modo i suoi beni verranno divisi tra i suoi eredi. Il testatore può anche decidere di non occuparsene in prima persona, ma nominare un terzo soggetto che avrà il compito di dividere il patrimonio tra gli eredi, in base alle quote e nel rispetto dei diritti che la legge attribuisce loro (la cosiddetta “legittima”).
Abbiamo già approfondito questo aspetto nel nostro articolo sulla successione legittima, dove sono indicate anche le quote che la legge attribuisce ai legittimari, cioè le persone che hanno diritto, appunto, alla quota di legittima. Inoltre, sebbene il testatore abbia una libertà piuttosto ampia nel decidere come dividere l’eredità, la legge prevede comunque alcuni limiti da rispettare.
I limiti della divisione testamentaria
Affinché la divisione testamentaria sia valida, è necessario che:
- sia rispettata la volontà del testatore
- vengano rispettati i diritti dei legittimari (coloro che, come abbiamo visto, hanno diritto alla quota di legittima)
- venga rispettata la proporzione tra il valore della quota di ogni erede e il valore dei beni che gli spettano
Se questi punti vengono meno, l’atto di successione può essere considerato nullo, annullabile o rescindibile e gli eredi possono decidere di opporsi alla divisione.
Il contratto di divisione, infatti, può essere:
- reso nullo, se alla divisione non partecipano tutti i coeredi, perché un erede viene escluso dal testamento (per dimenticanza o volutamente) e nel patrimonio del defunto non ci sono beni tali da poter costituire la quota che spetterebbe al coerede escluso: questa circostanza è detta preterizione
- annullato, se è frutto di violenza o dolo (per esempio, se il testatore è stato costretto a redigere il testamento e a stabilire le quote seguendo le direttive di un’altra persona)
- rescisso, se uno degli eredi dimostra di aver ricevuto meno di quanto gli spetta effettivamente, cioè una quota il cui valore risulti essere inferiore di oltre ¼ rispetto all’ammontare che gli o le spetterebbe
Quali sono i tempi per opporsi alla divisione e come muoversi?
I tempi per opporsi alla divisione testamentaria cambiano a seconda dei vizi riscontrati:
- 5 anni dalla scoperta del dolo o della violenza per l’azione di annullamento
- 2 anni se la divisione risulta sproporzionata
- nessun limite temporale per la nullità
Nei primi due casi, superato il limite temporale, si perde il diritto di opporsi alla divisione.
Nel terzo, invece, il diritto di opposizione è sempre possibile.
Come muoversi per opporsi alla divisione, ovvero come impugnare il testamento?
Gli eredi possono opporsi chiedendo:
- la nullità ab origine del testamento per preterizione
- l’annullamento dell’atto di divisione per dolo o violenza
- la rescissione per lesione della quota oltre ¼ della quota spettante
- la riduzione per lesione della quota di riserva: è il caso in cui l’erede legittimario che ritiene di essere stato leso nella quota di riserva, decide di reintegrarla attraverso l’azione di riduzione contro gli altri coeredi
Infine, è bene ricordare che esiste sempre la possibilità di raggiungere un accordo amichevole: gli eredi, invece di impugnare il testamento, possono decidere di stringere un accordo unanime tra loro e dividere i beni ricevuti in modo diverso da quanto stabilito dal testatore.
Come vengono assegnati i beni nella divisione testamentaria
Quando il testatore redige il testamento, può scegliere di dividere i suoi beni in due modi:
- Assegni divisionali semplici
In questo caso, indica solo le regole su cui basare la divisione tra gli eredi. Quindi, è possibile che sorga una comunione ereditaria. - Assegni divisionali qualificati
Il testatore stabilisce chiaramente quali beni andranno ai singoli eredi, impedendo quindi che sorga una comunione ereditaria.
Ma cosa si intende per comunione ereditaria?
È la situazione che si verifica quando, all’apertura della successione mortis causa, il patrimonio del defunto è ancora unico e deve essere diviso tra gli eredi, che sono quindi coeredi e diventano “comproprietari dell’eredità”.
È quindi una condizione che può facilmente portare a dei contrasti tra i coeredi e che potrebbe richiedere un approfondimento legale allo scopo di capire se vi sono i presupposti per opporsi al testamento o se, invece, sia possibile arrivare ad un accordo pacifico.
Lo Studio legale Palombarini è a disposizione per una consulenza legale in caso di divisione testamentaria
La divisione ereditaria testamentaria può essere causa di frizioni e incomprensioni tra i coeredi oppure, al contrario, può evitare a monte eventuali contrasti, proprio perché il de cuius ha la libertà – entro certi limiti – di disporre dei suoi beni come preferisce e valutare quale sia il modo più opportuno di dividerli tra gli eredi.
Sia in fase di stesura del testamento sia in fase di apertura della successione, è consigliabile sapere se il documento presenta dei possibili vizi ed è quindi impugnabile o meno. Lo Studio legale Palombarini è disponibile per una consulenza legale in materia. Possiamo affiancare il testatore e i coeredi per aiutarli a individuare la strada migliore per loro.
Lo Studio legale Palombarini è a Bologna in Via Bovi Campeggi, 4 e a Padova in Via S. Camillo De Lellis, 37. Potete contattarci al numero 051 581410.
Il primo appuntamento in Studio è gratuito.
Precisiamo che non è possibile dare una consulenza completa e specifica per telefono: vi invitiamo quindi a contattarci per fissare un primo incontro di persona o in videochiamata (gratuito) con l’obiettivo di valutare la situazione e per poter eventualmente formulare un preventivo di spesa, qualora siate interessati ad affidarvi a noi.