ministro orlando

Nell’audizione del ministro della Giustizia Orlando al Senato, tenutasi lo scorso 23 aprile, è stata affrontata una delle problematiche che affliggono il sistema della Giustizia in Italia, ovvero l’enorme carico pendente di procedimenti. Secondo l’on. Orlando, una possibile soluzione a questa problematica potrebbe scaturire da un intervento anche nell’ambito del diritto di famiglia.

Nello specifico, vi sarebbe una proposta volta alla “definizione” di alcune cause di separazione e divorzio direttamente dagli avvocati.

I casi sarebbero limitati alle procedure consensuali in cui non sia previsto il coinvolgimento di figli minori o portatori di handicap gravi. Inoltre, tale innovazione sarebbe vista dal ministro quale banco di prova per l’introduzione della c.d. negoziazione assistita dall’avvocato, volta anch’essa a ridurre il contenzioso.

Questo intervento, sarebbe comunque distinto dal c.d. divorzio breve, non inciderebbe, infatti, sui tempi di attesa dei coniugi separati per chiedere il divorzio, essendo volto solamente a ridurre le cause pendenti nei Tribunali, rendendo più agevole lo smaltimento delle separazioni e dei divorzi che secondo il ministro presentano un oggettiva facilità di risoluzione.