Lo Studio Palombarini – Mantegazza ha partecipato anche all’ultimo incontro organizzato dalla dalla Fondazione Forense Bolognese
Si è concluso con successo, con l’ultimo appuntamento dello scorso 30 Novembre, il ciclo di seminari intitolato “La Giurisprudenza del lavoro dell’ultimo biennio” organizzato dalla Fondazione Forense Bolognese presso la propria sede di Via Marsili.
Quest’ultimo incontro è stato nuovamente introdotto dal Prof. Avv. Alberto Pizzoferrato, Ordinario di Diritto del lavoro nell’Università di Bologna ed ha visto la partecipazione come relatori del dott. Giovanni Benassi, Presidente della Sezione lavoro del Tribunale di Bologna e del dott. Stefano Brusati, Consigliere della Corte d’Appello di Bologna, Sezione lavoro.
Tema del seminario è stata “la Giurisprudenza di merito con particolare riguardo al Distretto dell’Emilia Romagna“.
Nel suo intervento, il dott. Benassi ha spaziato su numerosi temi rilevanti e di stretta attualità, tra i quali quello del contratto a termine, ed in modo particolare sulla delicata problematica costituita dalla causale in tale tipo di contratto, ossia il motivo per cui viene utilizzato il contratto a tempo determinato in luogo di quello a tempo indeterminato. Il dott. Benassi ha sottolineato come una percentuale molto elevata di cause che giungono all’esame della Sezione lavoro e riguardanti i contratti a termine, siano caratterizzate proprio dalla totale mancanza, in tali contratti, della suddetta causale, e che ciò comporti la nullità del contratto a termine senza lo svolgimento di alcuna istruttoria, sorte che colpisce anche quei contratti con una causale meramente ripetitiva delle formule generali ed astratte previste dalla legge, senza riferimenti concreti allo specifico contratto che si stipula.
Tra i temi trattati dal dott. Brusati, invece, merita di essere evidenziata la sua opinione circa la recente modifica che ha colpito l’art. 484 del c.p.c. sul processo di Appello, ed in particolar modo la nuova previsione della necessaria elencazione analitica dei motivi dell’Appello da parte di chi impugna una sentenza.
Il dott. Brusati ha affermato come non vi siano dei reali motivi per temere un atteggiamento di maggiore censura da parte della Corte d’Appello nell’esaminare i ricorsi, giacché la riforma non ha che semplicemente proceduralizzato ciò che in molte pronunce era già stato elaborato dalla stessa giurisprudenza, ovvero la necessità di una maggiore specificazione dei motivi dell’Appello in risposta a molte impugnazioni generiche ed omnicomprensive.