Come anche sintetizzato efficacemente dal sito internet Wikilabour, con la Legge di stabilità recentemente varata dal Governo, sono stati “stanziati dalla legge (comma 183 dell’unico art. 1) ulteriori 600 milioni di euro, in aggiunta ai 1.100 già previsti, per garantire anche nel 2014 il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga.
Riparte dal 1° gennaio 2014, ancorché con effetti più contenuti rispetto agli anni precedenti al blocco del 2012 e 2013, la perequazione delle pensioni superiori ad € 1.486,29, limitata per il 2014 alla fascia fino a € 2.972,58 (comma 483).
Estesa anche alle società controllate direttamente o indirettamente da Pubbliche Amministrazioni la disciplina della mobilità stabilita per i dipendenti pubblici dall’art. 31 del D. Lgs. n. 165 del 2001 (commi 563 e 564).
Istituito dal comma 215 un Fondo per le politiche attive del lavoro, tra le quali viene indicato anche il possibile finanziamento di sperimentazioni regionali del contratto di ricollocazione, istituto che si ispira ad esperienze nordeuropee di collaborazione tra pubblico e privato nella ricerca di una nuova occupazione per i disoccupati, e che la legge affida all’iniziativa delle Regioni.
Previste agevolazioni tributarie e contributive per le imprese che incrementano l’occupazione stabile, anche mediante la trasformazione a tempo indeterminato di contratti di lavoro a termine (art. 1, commi 132 e 135, della legge).”