Per capire cos’è la successione testamentaria, bisogna prima definire il concetto di testamento. Questo, disciplinato dall’articolo 587 del Codice Civile, è un “atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse”. È dunque l’unico strumento che la persona ha a disposizione per scegliere a chi destinare i suoi beni (mobili e immobili) dopo la morte.
La successione testamentaria elenca tutti gli eredi a cui il testatore destina la quota disponibile dell’eredità. Tuttavia, sebbene sia possibile individuare eredi anche al di fuori del contesto familiare, ci sono soggetti che dal testamento non possono per legge essere esclusi: sono gli eredi legittimari.
Le diverse tipologie di testamento
Tutti i soggetti possono scrivere il loro testamento, e dare dunque il via ad una successione testamentaria, purché:
● abbiano almeno 18 anni
● non siano stati interdetti per infermità mentale
● siano capaci di intendere e di volere al momento della testamenti factio
I testamenti, tutti revocabili, possono essere di tre tipologie:
● testamento olografo, scrittura privata redatta di proprio pugno, datata e firmata
● testamento pubblico, redatto per atto del notaio e letto in presenza del testatore e di due testimoni
● testamento segreto, redatto per atto del notaio ma senza la lettura ai testimoni (la lettura avviene dopo la morte del testatore)
Ci sono infine i testamenti speciali che, previsti in circostanze particolari, contengono le dichiarazioni rese dal soggetto ad un pubblico ufficiale (notaio, giudice di pace, sindaco, ministro di culto) in caso di malattie contagiose, calamità pubbliche e infortuni, oppure rese dai militari, o a bordo di una nave o di un aeromobile.
Non sono dunque validi i testamenti congiunti (un atto unico con cui due persone dispongono a favore di un terzo) né i testamenti reciproci (un atto unico con cui due persone dispongono ciascuna a favore dell’altra).
Al volere, il testatore può nominare un esecutore testamentario che – alla sua morte – si accerti del rispetto delle sue volontà. Questo dovrà dunque amministrare la massa ereditaria, pagare i debiti, riscuotere i crediti ed eseguire i legati.
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Testamento: quota disponibile e quota di legittima
La successione testamentaria può contenere disposizioni in merito alla quota disponibile e alla quota di legittima; la prima è la parte di eredità di cui il testatore può decidere eredi e condizioni, la seconda è la parte di eredità riconosciuta per legge al coniuge e ai discendenti.
Se esistono familiari stretti (moglie, marito, figli), la libertà di disporre dei propri beni con il testamento è infatti limitata: ogni erede legittimo ha diritto ad una quota della massa ereditaria, e dunque ad una quota di tutti i beni appartenenti al defunto (una volta sottratti gli eventuali debiti). Nel dettaglio:
● se il defunto è coniugato senza figli, al coniuge spetta il 50% della massa ereditaria
● se il defunto ha coniuge ed un figlio, ad entrambi spetta il 33% della massa ereditaria
● se il defunto è coniugato con due o più figli, al coniuge superstite spetta il 25% della massa ereditaria mentre il 50% va diviso tra i figli in parti uguali
● se il defunto ha solo un figlio, in quanto il coniuge è deceduto, al figlio spetta il 50% della massa ereditaria (se i figli sono più di uno, spetta loro il 66,66% da dividere in parti uguali)
Una volta assegnata la quota di legittima rimane la quota disponibile, di cui il testatore può disporre liberamente.
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Successione testamentaria, i beneficiari
Fatto salvo l’obbligo di inserire nella successione testamentaria gli eredi legittimi, il testatore può disporre come preferisce della quota restante della sua eredità. In particolare, può individuare come suoi eredi:
● persone fisiche nate o concepite prima della successione
● persone giuridiche quali enti di ricerca, di assistenza e di pubblica utilità
È necessario che ogni beneficiario sia indicato in modo inequivocabile, con chiarezza e precisione.
Oltre agli eredi, possono rientrare in una successione testamentaria i legatari: se i primi subentrano nell’intera titolarità del patrimonio o in una sua parte (e rispondono dunque anche dei debiti ereditari), i legatari si limitano ad acquisire diritti patrimoniali specifici. Ad esempio, il testatore può nominare la moglie o il figlio come eredi universali, e disporre un legato (un gioiello di famiglia, l’automobile, un’opera d’arte) a favore di un parente o di una persona a lui cara.
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