E’ nato il club degli avvocati bolognesi appassionati di lettura.
La Fondazione forense di Bologna ha offerto i propri spazi e la propria organizzazione ad un nutrito gruppo di avvocati che hanno deciso di intraprendere il primo progetto sulla lettura dedicato esclusivamente agli operatori del diritto.
Non si tratta però di letture tecniche legate alla professione, bensì letture di temi diversi, generalmente riferite alla forma del romanzo.
Il primo testo proposto ai legali bolognesi è stato “Tempo di uccidere“, di Ennio Flaiano.
La scelta ha riscosso grande successo, le librerie bolognesi hanno dovuto rifornirsi di diverse copie del romanzo, che risale al 1947.
Di certo le tematiche affrontate non sono in ogni caso così lontane da temi che un avvocato in alcuni casi si trova ad affrontare.
L’assassinio, la guerra, i conflitti della coscienza di fronte a tali eventi drammatici.
Ennio Flaiano, che molti conoscono anche come sceneggiatore (soprattutto per alcuni dei più importanti film di Federico Fellini) e come autore di formidabili racconti brevi, ha scritto questo unico romanzo, così riuscito (anche se lui diceva che lo avrebbe voluto cambiare cento volte) che subito vinse il Premio Strega.
Flaiano in Tempo di uccidere offre una grande prova della sua statura di scrittore e di artista.
Romanzo pieno di suspance, antesignano del genere noir, introspettivo, con una forte alternanza tra tensione interiore e momenti di ironia sottile ed intelligente, il tutto nella cornice della campagna di Etiopia, della guerra che, attraverso i diversi personaggi, viene fatta emergere come scenario tetro, drammatico, disperato.
Ennio Flaiano appare come un maestro della scrittura, della costruzione romanzesca, della descrizione della natura umana tra realtà e sogno, speranze e angoscia, dubbi e incertezze che accompagnano ogni uomo nel suo procedere.
Il tutto sempre con un tratto leggero, spedito, perfettamente ritmato, sempre attento ai dettagli e sempre pronto al sorriso, anche amaro, tra animali e piante quasi disegnati, fermi a far da sfondo alla grande vicenda umana, oltremodo drammatica nella cornice della guerra e della povertà.